Nel suo libro rivoluzionario, “The Road Less Traveled”, il dottor Scott Peck offre nella frase di apertura, quella che in seguito identifica come la più grande verità:

LA VITA È DIFFICILE.

Continua dicendo: “Una volta che sappiamo veramente che la vita è difficile, una volta che l’abbiamo veramente compresa e accettata, allora la vita non è più difficile. Perché una volta accettato, il fatto che la vita sia difficile, lamentarsene non ha più impatto».

Ma se è vero che non importa che la vita sia difficile?! Se è vero, allora cosa importa?

Di volta in volta trovo che ciò che conta è come rispondiamo alle difficoltà. Fa un’enorme differenza nel modo in cui vediamo i nostri problemi e nel modo in cui li affrontiamo e li risolviamo.

Questo è ciò che rende la leadership così potente e necessaria. I problemi sono il pane quotidiano di un leader. Se non ci fossero problemi, se tutto fosse facile, allora non avremmo bisogno o non avremmo bisogno di leader lungo la nostra strada.

Il modo in cui rispondiamo alle difficoltà della vita dice molto sulla nostra capacità di leadership. Spesso, di fronte ai problemi, agiamo in modo sbagliato, perdendo la nostra capacità di leadership.

Vediamo quali sono gli atteggiamenti sbagliati:

  1. Li ignoriamo. Pensiamo che se neghiamo semplicemente la loro esistenza o non prestiamo loro attenzione, scompariranno. Ma questo non funziona.
  2. Li evitiamo. Voltare le spalle ai nostri problemi può portare a una breve tregua. Ma non appena torniamo indietro, i nostri problemi saranno ancora lì… e saranno diventati più grandi.
  3. Ci lamentiamo. Questa risposta è pericolosa. Crea l’illusione che abbiamo effettivamente fatto del lavoro per risolvere un problema. Riconosciamo il problema e diamo voce al nostro dispiacere. Parliamo di come le cose dovrebbero essere diverse ma non facciamo nulla per creare effettivamente qualcosa di diverso.

Questo post si concentra sulla nostra tendenza a lamentarci. Non basta essere un problem-reporter, non basta riconoscere i problemi. Un leader è un problem solver! Se ci limitiamo a parlare negativamente di una situazione, o di una persona, non ci avviciniamo minimamente a ciò che è più necessario: una soluzione. E ricordiamoci che ciò che pensiamo diventerà quasi sempre ciò che vedremo.

Ma ecco di seguito alcuni semplici passaggi che puoi utilizzare per passare da “lamentoso”, a “risolutore” 👇

  1. FAI CASO ALLE VOLTE IN CUI TI LAMENTI.
    Ti rendi conto delle volte in cui ti lamenti? Alcuni potrebbero dire che ci sono persone naturalmente pessimiste. Ma anche il pessimismo può avere valore se si lavora per il miglioramento e un cambiamento in meglio. I reclami risucchiano semplicemente l’aria fuori dalla stanza. Se vuoi davvero sapere se ti lamenti puoi chiedere a chi ti è più vicino. Ti aiuterà a capire le volte in cui lo fai.
  2. CHIEDITI PERCHÉ TI LAMENTI.
    Quando esprimi le tue lamentele, lo fai perché vuoi qualcosa. Vuoi attenzione? Vuoi esprimere qualcosa? Vuoi che cambi qualcosa? Prenditi del tempo per riflettere sui motivi per cui senti il ​​bisogno di lamentarti di un problema invece di spendere le tue energie per risolverlo.
  3. CREA UN PIANO PER LAMENTARTI DI MENO.
    Dire semplicemente che devo lamentarmi di meno è la stessa cosa che lamentarsi. Sono tutte chiacchiere. È necessario creare un piano tangibile e orientato all’azione che incoraggi comportamenti diversi. Possono essere promemoria positivi o riflessioni disciplinate. All’inizio ci vorrà uno sforzo consapevole, per costruire una risposta automatica in futuro.
  4. CONSIDERA TE STESSO COME UNA PERSONA POSITIVA.
    Questo ha a che fare con il modo in cui ti identifichi e in cui ti vedi. Sono uno scrittore migliore quando dico alla gente che sono uno scrittore. Sono più disciplinato nei miei allenamenti quando mi identifico come atleta. Guardati allo specchio e dichiara che sei una persona positiva, e che puoi risolvere qualsiasi problema! Inizierai ad agire in linea con il modo in cui ti vedi.
  5. RISPONDERE POSITIVAMENTE ALLE ALTRE PERSONE.
    Saluta gli altri con un sorriso. Incoraggia le persone che incontri nei primi trenta secondi della conversazione. Lamentarsi è contagioso. Ma lo è anche un atteggiamento positivo. Vuoi che le persone si sentano meglio dopo che sono state in tua presenza invece di sentirsi peggio.
  6. CERCA IL BUONO.
    C’è un’opportunità in ogni crisi. A volte l’unica cosa che dobbiamo cambiare è il nostro modo di pensare. La prospettiva è un potente alleato in mezzo alle difficoltà. Contare le benedizioni e riconoscere il bene crea energia per affrontare i problemi nel giusto stato d’animo. La disperazione genera disperazione.
  7. FARE QUALCOSA DI POSITIVO.
    Spesso ci lamentiamo di un problema perché ci sentiamo impotenti nel fare qualcosa per risolverlo. Ma lamentarsi è solo trasferire la responsabilità di risolvere il problema su qualcun altro. Quando iniziamo a risolvere attivamente il problema (anche in piccoli modi) iniziamo a sentirci autorizzati a continuare a lavorarci.

Ricorda, lamentarsi non aiuta a migliorare un problema, diminuisce solo le tue possibilità di risolverlo. Lamentarsi non risolve i problemi: risolvere i problemi risolve i problemi. Lamentarsi di un problema non ti rende un leader migliore… risolvere i problemi sì.

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